Colui che conduce il seder deve dare, a ciascuno dei presenti, le quantità necessarie di vino, matzà o erbe amare ogni volta che viene compiuta una delle mitsvot del Seder.
Kadesh – la Benedizione sul Vino
Il servizio del Seder ha inizio con la recitazione del Kiddùsh, che proclama la santità della festa. Si recita su di un bicchiere di vino, il primo dei quattro che vengono bevuti, adagiandosi sulla sinistra.
I Quattro Bicchieri di Vino
Esistono due spiegazioni sul simbolismo dei quattro bicchieri: nella Torà vengono riportate quattro espressioni di “libertà” o “liberazione” collegate alla nostra liberazione dall’Egitto: “Vehotzeti, vihitzalti, vega'alti, velakachti.” (Shemot, Esodo 6, 6-7) I Figli di Israele, anche durante l’esilio egiziano, ebbero quattro grandi meriti: non cambiarono i loro nomi ebraici; non cambiarono la loro lingua, l’ebraico; mantennero un alto livello di moralità; rimasero leali l’uno all’altro. Si usa il vino perché è simbolo di gioia e felicità. Ovviamente deve essere kashèr, con Supervisione Rabbinica.
Perché ci Adagiamo sulla Sinistra?
Nel bere i quattro bicchieri, nonché durante la maggior parte delle mitzvot del Seder, ci adagiamo sul lato sinistro per evidenziare il fatto che siamo uomini liberi. Nei tempi antichi soltanto le persone libere potevano adagiarsi mentre mangiavano.
Urchatz - Il Lavaggio Rituale delle Mani:
Si lavano le mani (versando acqua tre volte sulla mano destra poi tre volte sulla mano sinistra) ma senza la solita benedizione. Questo è uno dei primi atti che compiamo allo scopo di risvegliare la curiosità dei bambini.
Karpas - “l’Antipasto”
S’intinge nell’acqua salata, un piccolo pezzo di cipolla, patata o sedano dal peso inferiore ai 19 gr. e prima di mangiarlo si recita la benedizione sulle verdure:
“Barukh Ata Ad-o-nay Elo-H-enu Melech Ha’olam Borè Prì HaAdamà”. La mitzvà di intingere l’“antipasto” nell’acqua salata è un atto di piacere e di libertà che accresce maggiormente la curiosità dei bambini.
La parola ebraica karpas, se letta al contrario, si riferisce ai 600.000 Ebrei che furono costretti a compiere fatiche estenuanti. L’acqua salata rappresenta le lacrime amare dei nostri antenati in Egitto.
Yachatz - si spezza la matzà in due
La matzà di mezzo (sul vassoio del Seder) viene spezzata in due. La parte più grande si mette da parte per essere successivamente usata come afikoman.
Questa azione insolita non solo attrae ancora una volta l’attenzione dei bambini, ma ricorda, inoltre, quando D-o divise il Mar Rosso, per formare un percorso di terra ferma che i Figli di Israele hanno poi attraversato.
La parte più piccola della matzà di mezzo viene di nuovo posata sul vassoio del Seder.
Questa metà spezzata simboleggia l’umiltà e verrà mangiata in seguito, come “pane della povertà”.
Maghid - si Legge la Haggadà
A questo punto, si invitano i poveri a unirsi al Seder. Si toglie il vassoio dal tavolo; si versa un secondo bicchiere di vino; e il bambino, che già scoppia dalla curiosità, fa la domanda a lungo attesa:
“Ma nishtanà halayla hazè mikol haleilot”?
Perché questa notte è diversa da tutte le altre notti?
Perché soltanto matzà?
Perché si intinge?
Perché le erbe amare?
Perché ci adagiamo, appoggiandoci a sinistra come se fossimo dei re?
Gli interrogativi del bambino instaurano una delle mitzvòt più significative di Pesach: la Haggadà, ovvero la narrazione dell’Esodo dall'Egitto.
La risposta comprende un breve ripasso della storia, una descrizione delle sofferenze imposte ai nostri avi, un elenco delle piaghe che D-o mandò agli Egiziani e l’enumerazione dei miracoli che l’Onnipotente compì per la formazione e la redenzione del Suo popolo.
Rochtzà - Netilat Yadayim
Il lavaggio rituale delle mani prima della cena
Dopo aver concluso la prima parte della Haggadà bevendo il secondo bicchiere di vino (sempre adagiandosi), si lavano le mani versando acqua da un recipiente tre volte sulla mano destra poi tre volte sulla mano sinistra - questa volta con la consueta benedizione, come si fa di solito prima di mangiare il pane:“Baruch Ata Ad-o-nay Elo-H-enu Melech Ha’olam Asher Kideshanu Bemitzvotav Vetzivanu ‘Al Netilat Yadayim”
Motzì Matzà - si Mangia la Matzà
Dopo aver preso le tre matzòt, quella spezzata tra le altre due, si recita la consueta benedizione prima del pane :
“Baruch Ata Ad-o-nay Elo-H-enu Melech Ha’olam Hamotzì Le’chem Min HaAretz".
Dopo aver riposto sul vassoio la matzà che si trova sotto, si tiene la matzà intera che si trova sopra, insieme a quella spezzata, e si recita la benedizione speciale:
“Baruch Ata Ad-o-nay Elo-H-enu Melech Ha’olam Asher Kideshanu Bemitzvotav Vetzivanu ‘Al Achilat Matzà”.
Poi si prendono almeno 30 grammi da ogni matzà e si mangiano i due pezzi insieme, adagiandosi.
Maròr - le Erbe Amare
Si prendono almeno 19 grammi di erbe amare, si intingono nel charoset, poi si scuote via quest’ultimo e si recita la benedizione :”Baruch Ata Ad-o-nay Elo-H-enu Melech Ha’olam Asher Kideshanu Bemitzvotav Vetzivanu ‘Al Achilat Maror”.
Korech - il sandwich
In osservanza ad un uso istituito da Hillel, un grande rabbino del Talmud, si mangia un sandwich di matzà e maror. Si spezzano due pezzi della matzà in basso, che pesino insieme almeno 30 grammi. Si prendono ancora una volta almeno 19 grammi di erbe amare e li si intongono nel charoset. Si mettono tra i due pezzi di matzà e si dice:“ken ‘asà Hillel bizman sheBet HamiKdash hayà qayam hayà korech Pesach Matzà uMaròr veochel beyachad kemo sheneEmar al Matzòt umrorim yochluhu”- e si mangia il sandwich, adagiandosi.
Shul’han ’Orech - la cena
Ora si serve il pasto festivo. Si inizia mangiando un uovo sodo intinto nell’acqua salata. Una volta a un rabbino fu chiesto perché gli Ebrei mangiano uova a Pesach. “Perché le uova simboleggiano l’Ebreo”, rispose il rabbino. “Più si cuoce un uovo, più questo si indurisce.”
Nota: durante il Seder non si mangia il collo del pollo che si trova nella Ke’arà.
Tzafun - fuori dal nascondiglio
Dopo il pasto, si riprende e si mangia la mezza matzà che era stata nascosta e messa da parte per l’afikoman, il “dessert”. Essa è il simbolo dell’agnello pasquale che veniva mangiato alla fine del pasto.
Tutti dovrebbero mangiare almeno 45 grammi di matzà, adagiandosi, entro la mezzanotte (1:30 italiane). Dopo l’afikoman non si mangia e non si beve più niente, ad eccezione dei due rimanenti bicchieri di vino.
Barech - benedizione dopo il pasto
Si riempie il terzo bicchiere di vino e si recita la benedizione dopo il pasto (birkat hamazòn). Al termine si recita la benedizione sul vino e si beve il terzo bicchiere, adagiandoci.
A questo punto si riempiono di vino il bicchiere del profeta Eliyahu e anche quelli dei nostri commensali. Si apre la porta e si recita il passaggio che simboleggia l’invito che rivolgiamo al profeta Eliyahu, che annuncia l’arrivo di Mashiach, il nostro Giusto Messia.
Hallel - l’Inno di lode
A questo punto, avendo riconosciuto l’Onnipotente e il Suo modo unico di averci guidato, proseguiamo cantando le Sue lodi come Signore del Universo intero.
Dopo aver recitato il Hallel recitiamo nuovamente la benedizione del vino: ”Barukh Ata Ad-o-nay Elo-h-enu Melech Ha’olam Bore Peri Hagafen”.
Si beve il quarto bicchiere, sempre adagiandosi.
Nirtzà - Gradito
Dopo aver condotto il servizio del Seder correttamente, siamo sicuri che sia stato ben accetto dall’Onnipotente.
Si dice, quindi, “Leshanà habaà biYrushalayim”,
L’anno prossimo a Gerusalemme!
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