La figura del re di Gerusalemme si apre nella liturgia di oggi come fonte di grande speranza. Il profeta prevede ed interpreta la sua azione. Egli è un re giusto, vittorioso, umile e cavalca un puledro figlia di un’asina. Dire di un re che sia giusto, vittorioso, umile significa aver capito profondamente il ruolo dell’autorità. Essa non è per dominare, per soggiogare, per schiavizzare, per arricchirsi ed impoverire i sudditi. Egli, è un re giusto. Nel suo regno non vi è sopraffazione, vi è certezza del diritto, onestà, imparzialità, ricerca della verità, assenza di favoritismi, ricerca del bene di tutti, ricerca del benessere per il proprio popolo. E’ il re che spezzerà l’arco di guerra e che annuncerà la pace a tutte le nazioni e il suo dominio si estenderà da mare a mare, dal fiume fino ai confini della terra(Don Leone Calambrogio). |