La festa di Cristo Re, oltre a farci vedere la figura di Cristo nella sua totalità riguardo alla creazione, ci esorta a ricordarci che tutto quello che esiste, esiste perché fatto per mezzo di Lui ed in Lui. Ezechiele, assumendo la figura del pastore, tratteggia abbastanza bene il rapporto del pastore con le sue pecore, immagine del rapporto tra noi e Cristo. Il pastore conosce le sue pecore una ad una, le conduce al pascolo, le cura nelle varie necessità, non ha preferenze perché le pasce con giustizia. Questa immagine del pastore deve farci riflettere sul nostro rapporto con Cristo. Ezechiele descrive un rapporto personalizzato, caldo e di intima conoscenza fino a un Dio che giudica fra pecora e pecora, fra montoni e capri. Contro ogni solitudine noi cristiani dovremmo essere testimoni di questo rapporto con Cristo, svestendolo da ogni formalismo, da ogni intellettualismo. Un’altra immagine ci deve far pensare: quella del Vangelo, dove, sempre usando l’immagine del pastore che separa pecore e capre, ci riporta al rendiconto finale(Don Leone Calambrogio ).
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