Il giorno del Signore — come fu definita la domenica fin dai tempi apostolici — ha avuto sempre, nella storia della Chiesa, una considerazione privilegiata per la sua stretta connessione col nucleo stesso del mistero cristiano. Il giorno del Signore è il giorno del Kýrios (greco), il giorno del Dominus (latino), dunque il giorno domenicale: ecco da dove deriva il nome “domenica”.La domenica è il giorno che celebra il Cristo risorto e vivente, il Cristo Signore presente nell’assemblea riunita per l’ascolto della Parola, per il sacrificio eucaristico e la cena eucaristica. Nell'Eucaristia è vissuto il mistero dell'incontro tra la debolezza e il limite umano e l'amore e l'onnipotenza di Dio.Al centro della vita della Chiesa c’è il Risorto e l’Eucaristia, memoriale della Pasqua. Nella celebrazione eucaristica domenicale i cristiani incontrano settimanalmente il Signore e si lasciano ammaestrare dalla sua Parola e nutrire dal suo Corpo.La presenza del Risorto illumina la vita dell’uomo, sorregge il suo cammino storico e il suo impegno nella costruzione della “città terrena”, ma spalanca anche il tempo presente all’eternità e apre l’esperienza di questa vita alla novità della vita che viene dall’alto.
L’Eucaristia è, infatti, farmaco di immortalità, anticipazione, nel tempo, della vita eterna(www.alzalosguardo.blogspot.com).