Nel brano degli Atti la meraviglia suscitata è che tutti, nonostante appartengano a lingue diverse, comprendono quanto gli Apostoli, che hanno ricevuto lo Spirito Santo, dicono. Si può dire che è una rivoluzione in atto. Non è facile trovarsi in una riunione pubblica dove tutti capiscono. L’autore del brano tende a sottolineare sempre la diversità di nazioni, la diversità di lingua dei presenti. Chiaramente questa riunificazione di comprensione si deve non al fatto che coloro che parlano sono galilei, ma al fatto che costoro hanno qualcosa di nuovo che li porta a parlare in maniera nuova e che tutti comprendono: “…e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio…”. Hanno lo Spirito sotto il cui influsso i galilei parlano e l’oggetto del loro discorso è costituito dalle grandi opere di Dio. Sono questi elementi che operano la rivoluzione in atto. Paolo nella lettera ai Romani individuerà nel dominio della carne il blocco di questa rivoluzione. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non tendono a Dio e quindi non possono piacergli. Per piacergli bisogna lasciarsi guidare dallo Spirito di Dio che, dice Paolo, abita in voi. Quindi è dall’interno di ciascuno di noi che si decide il progresso del mondo o il suo regresso, la sua rovina o la sua salvezza(Don Leone Calambrogio).